Robert Gesink racconta la beffa subita alla Vuelta a España 2022: “Credo più a Mas che a Evenepoel”
Robert Gesink è tornato a parlare di quanto successo sul traguardo della 18esima tappa della Vuelta a España 2022. In quell’occasione lo scalatore neerlandese, che un paio di mesi fa ha annunciato il suo addio al professionistico, era tutto solo al comando della durissima tappa di montagna dopo una fuga di 137 chilometri, ma a poche centinaia di metri è stato raggiunto da due uomini di alta classifica, lo spagnolo Enric Mas (Movistar) e il belga Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep). L’allora 36enne in maglia Jumbo-Visma, parlando recentemente al podcast De Rode Lantaarn, ha raccontato in prima persona i dettagli della beffa subita negli ultimissimi metri della salita dell’Alto del Piornal, che hanno visto trionfare sul traguardo Evenepoel in maglia rossa con due secondi di margine su Mas e Gesink.
“Evenepoel e Mas erano dietro di me – ha esordito il 38enne olandese raccontando l’ultimo chilometro della tappa in questione – I due stavano andando a tutta e a 200 metri dall’arrivo mi hanno raggiunto. Il giorno dopo Mas è venuto da me. Mi disse che Evenepoel gli aveva detto che avrebbe potuto vincere se avesse corso per farlo. E ancora Mas: ‘Quindi sì, ho corso per vincere. Mi dispiace amico, mi dispiace davvero. Remco mi ha ancora colpito sul filo del rasoio’“.
Nonostante la vittoria mancata Gesink in un primo momento aveva comunque cercato di guardare il bicchiere mezzo pieno. “Io stesso ero comunque orgoglioso di aver avuto la capacità di lottare per la vittoria – ha proseguito l’ormai ex professionista – Era già una Vuelta di merda perché Primoz [Roglic, ndr] si era ritirato. Ma Mas poi aveva pronunciato quelle parole e anche Evenepoel è venuto da me. Dicendomi che Mas gli aveva detto che avrebbe potuto vincere la tappa, a patto che non vincesse ‘quel Gesink’”.
La vicenda però non si è fermata lì, anche perché l’Alto del Piornal era di nuovo nel percorso della Vuelta di quest’anno. “Mas è venuto di nuovo da me. Si è scusato di nuovo per quello che era successo allora – continua nel suo racconto Gesink – Per questo tendo a credere un po’ di più a Mas che a Evenepoel. Ma entrambi hanno detto separatamente di essere stati colpiti dall’altro”.
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